giovedì 29 dicembre 2011

Non può esistere indifferenza



Quando sento qualcuno parlare di indifferenza nei confronti dell'attuale gestore della SS Lazio 1900, gli unici due pensieri che mi vengono in mente sono o che si è in malafede, oppure che si vive in uno stato di ignoranza tombale.
L'indifferenza è un sentimento che nasce nei confronti di qualcuno che non si ritiene degno della nostra attenzione, qualcuno il cui operato non ci tocca minimamente e al quale non si vuole dare troppa importanza.

Bene, questo non è il caso di Claudio Lotito. Da quanto tempo ormai siamo costretti a sentire laziali proferire frasi del tipo "La Lazio è la Lazio, con o senza Lotito"... "La maglia è la maglia"... "Io vado allo stadio a vedere la Lazio, non Lotito"... "Ma tu tifi la Lazio o Lotito?"... per non parlare di quei laziali, o presunti tali, che si sono permessi in questi anni di infangare il glorioso nome del più grande presidente della storia della Lazio, Sergio Cragnotti, per elogiare quel pagliaccio, quel finto prete, di Lotito, incensandolo per aver "salvato aaa Lazio".
Quanta tristezza.

E' opportuno che si faccia chiarezza, ripercorrendo in senso cronologico questi lunghi e tristissimi 7 anni e mezzo di presidenza "lotitiana".
- Partiamo dal fatidico giorno dell'insediamento dell'impostore, il 19 Luglio 2004. In questi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori: che Lotito avesse rilevato una società praticamente già fallita, che Lotito avesse rischiato milioni e milioni di euro per salvare la Lazio, che Lotito avesse addirittura coperto con soldi propri i buchi della società e, cosa davvero incredibile, che fosse merito suo se la Lazio ha potuto usufruire della cosiddetta legge "spalma-debiti", che ci ha permesso di diluire in 23 anni il debito con l'Erario.
Niente di più falso!

Nell'estate del 2004, quando si era alla ricerca di un imprenditore che rilevasse la società, i pretendenti erano molteplici. Per non allungare troppo il discorso, citerò soltanto il nome che uscì su tutti i giornali come prossimo presidente della Lazio, Piero Tulli, grande tifoso laziale. Tulli aveva già dato tutte le garanzie necessarie, ma all'ultimo istante Unicredit, sotto la spinta dell'ex presidente della Regione Lazio Storace, decise che la Lazio sarebbe finita nelle mani di Lotito.
La Regione aveva appalti con le società di pulizie di Lotito, le quali vantavano crediti per circa 20 mln di euro verso la Regione stessa. E fu proprio così che la Lazio finì nelle mani di Lotito senza che quest'ultimo versasse neanche 1€ di tasca propria.

Di lì a poco, grazie ad una legge già esistente e grazie alle pressioni esercitate da tutta la tifoseria (e dagli IRRIDUCIBILI in particolare), la Lazio ottenne l'ok alla rateizzazione del debito con l'Erario.

- Apriamo un altro capitolo, quello dell'OPA, o meglio della non-OPA, dell'aggiotaggio, grazie al quale Lotito è riuscito a impadronirsi delle quote di maggioranza della Lazio senza la necessità di lanciare l'OPA (offerta pubblica di acquisto). Non molti sanno che poco meno di 2 anni fa i giudici della Seconda sezione penale del tribunale di Milano "hanno condannato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, a due anni di reclusione e al pagamento di 65 mila euro di multa. Un anno e otto mesi di carcere e 55 mila euro di multa è invece la pena inflitta dal tribunale al costruttore Roberto Mezzaroma. I due erano accusati di aggiotaggio manipolativo e informativo e di ostacolo all'attività agli organi di vigilanza."
Secondo l'accusa, infatti, il costruttore avrebbe acquistato il 30 giugno 2005, un pacchetto del 14,6% di azioni della Lazio, per conto dell'attuale presidente del club biancoceleste. Attraverso questa interposizione, che avrebbe tratto in inganno il mercato, Lotito avrebbe evitato di entrare in possesso del 30% delle azioni della società, percentuale che costringe al lancio di una Opa.
E così Lotito ha potuto continuare a controllare la società, a fare i suoi sporchi interessi, senza sborsare un solo euro!

- Come dimenticarsi poi di quanto accaduto appena un anno dopo, nell'estate del 2006, quando la Lazio, a causa delle telefonate di Lotito, è stata coinvolta in Calciopoli.
Lo spettro della retrocessione d'ufficio in serie B, poi la semplice penalizzazione e l'esclusione dalla Coppa Uefa conquistata sul campo dagli uomini di Delio Rossi. A seguito dei noti eventi il mese scorso è arrivata l'ennesima condanna per Lotito, la cui fedina penale è più sporca di quella di Totò Riina, che il Tribunale ha ritenuto colpevole di frode sportiva e l'ha condannato a una pena di 1 anno e 3 mesi e 25 mila euro di multa.

- Sempre del 2006, ma stavolta il 13 Ottobre, abbiamo assistito all'ennesimo scempio da parte di questo personaggio nei confronti della Lazio e in particolare dei suoi tifosi. L'arresto dei 4 capi ultrà laziali, i capi storici degli IRRIDUCIBILI (Toffolo, Diabolik, Yuri, Paolo), segna forse una delle pagine più brutte della presidenza lotitiana. Per la prima volta nella storia di questo ultracentenario club, si assiste ad un attacco frontale da parte del presidente della società ai suoi tifosi! I fatti del processo hanno messo in luce quanto sporco e falso sia questo personaggio, che è arrivato al punto di falsificare, mistificare e inventare "minacce e estorsioni" mai esistite e prontamente sbugiardate. Tutto ciò per infliggere un colpo netto a chi, fino a quel momento, aveva contestato il suo operato, come è normale accada in tutti i paesi democratici.
Ma lui si sa, democratico non lo è, né mai lo sarà!

Cosa possiamo aspettarci da un personaggio che è arrivato a dire che i tifosi della Lazio gli "possono fare un malloppo di b*******", che i trofei della Lazio "non valgono un c****", che lui "sul Flaminio ci piscia sopra", e via discorrendo.

- Prendendo spunto da quest'ultima frase, introduciamo un altro argomento che tanto ha fatto discutere: la questione stadio.
Non tutti sono informati su come funzionino certe dinamiche, per cui è bene chiarirlo. E' arcinoto che Lotito prese la Lazio con lo scopo principale, oltre a quello di lucrare denaro qua e là e a farsi un bel po' di pubblicità, di speculare sulla costruzione dello stadio di proprietà, o meglio "cittadella della Lazio". Proprio così. Come dimenticarsi le battaglie per portare la Lazio a Valmontone qualora il Comune di Roma non avesse deliberato nel giro di poco tempo dei piani regolatori che permettessero alla Lazio di costruire il proprio impianto all'interno del raccordo anulare?
Tranquilli, si trattava di una semplice strategia mediatica. Lotito sapeva benissimo che portare la Lazio a Valmonte, oltre che impraticabile, sarebbe stato deleterio per il suo progetto. Il suo intento era un altro: voleva sollevare con questo abile ricatto l'opinione pubblica laziale, che sappiamo muovere molti voti, a ribellarsi contro le autorità politiche in modo da indurle ad accettare il suo piano di costruzione dello stadio sui suoi terreni, sulla Tiberina.

Ovviamente il laziale, come sempre, ha dimostrato grande maturità e intelligenza e non è cascato nel tranello dell'impostore. Invece che scagliarsi contro la politica, si è scagliato contro Lotito, che così ha inizialmente desistito nel suo diabolico piano. Inizialmente, però. Certo, perché l'idea di costruire una cittadella con annessi palazzi, alberghi, case, e immobili vari non gli è mai passata di mente; d'altro canto l'affare è di quelli da far accapponare la pelle.
Basti pensare che i terreni sulla Tiberina di proprietà di Lotito, che ricordiamo essere terreni a rischio esondazione e non edificabili, hanno un valore stimato di circa 100 milioni di euro. Se per decreto del Comune fossero resi edificabili, immediatamente vedrebbero il proprio valore aumentare 10 volte, arrivando alla modica cifra di 1 miliardo di euro! E il tutto senza considerare le speculazioni immobiliari annesse.

Per fortuna, 2 mesi fa circa, è arrivata la tanto attesa "legge sugli stadi", che ha messo nero su bianco le modalità con le quali le società di calcio potranno avviare la costruzione di impianti di proprietà. La legge approvata permetterà alle squadra di calcio, se necessario, anche di costruire un centro commerciale e un albergo vicino a quello stadio, magari anche qualche unità abitativa, ma dovrà scegliere dei terreni SENZA NESSUN TIPO DI VINCOLO. Niente Tiberina, quindi. Sulla vicenda si è espresso anche il co-relatore della legge con l’on. Claudio Barbaro in sede di Commissione Cultura della Camera.
“C'è grande soddisfazione, perché è stato un lavoro difficile: abbiamo dovuto vincere molte resistenze e i tentativi da parte di qualcuno di stravolgere lo spirito dell'iniziativa, cioè quello di facilitare la realizzazione di moderni impianti con la collaborazione di comuni e società sportive. Ma nel rispetto delle regole e delle norme vigenti in materia di vincoli. Questa legge conferma che lo sport in Italia, che è una cosa seria, merita dalla politica la considerazione adeguata ad un grande fenomeno sociale, culturale ed economico”.

- Persa, almeno per il momento, la battaglia sullo stadio, Lotito non è certo rimasto con le mani in mano. Come dimenticare quanto accaduto in questi anni dove Lotito ha messo a segno numerose operazioni dove ha lucrato a danno della SS LAZIO.
Su tutte ricordiamo l'affare Zarate-Cruz. Per l'acquisto dei due giocatori entra in ballo la società inglese Pluriel Limited. Se ben ricordate, l'estate che la Lazio riscattò Zarate, Lotito si trovò a trattare lungamente con gli arabi dell'Al Saad per problemi contrattuali, dal momento che la legislazione vigente in Europa non valeva anche per i paesi extra UE, e quindi si era venuto a creare un contenzioso sul diritto di riscatto. Improvvisamente si venne a sapere che la Lazio aveva riscattato Zarate per la modica cifra ci 20,4 mln di euro.
Molto tempo dopo, il 9 Marzo 2010, si venne a sapere che la Lazio era sotto inchiesta da parte della Procura Federale per presunte irregolarità nel calcio mercato, a seguito di segnalazione della COVISOC, la Commissione per la Vigilanza sulle Società di Calcio. Secondo la COVISOC la Lazio si sarebbe impegnata a pagare una commissione di euro 14.950.000 alla società inglese Pluriel Limited per far sottoscrivere il contratto che lega Zarate alla Lazio. Il compenso predetto sarebbe pagabile in 5 anni.
Proprio così, la Lazio, oltre ai 20mln per l'acquisto del cartellino, avrebbe pagato 3mln l'anno di commissioni a questa società inglese. Società inglese che si scopre, guarda caso, essere di proprietà di un agente vicino allo stesso Lotito. Si tratta di una sorta di "mazzetta" che passa dalla Lazio all'agenzia, e dall'agenzia a Lotito, un semplice stratagemma per fregare gli azionisti e la SS LAZIO stessa!

Stessa metodologia adottata per l'acquisto di Cruz, per il quale la Lazio ha pagato alla società inglese Pluriel una commissione di 2,5mln, anche se il calciatore è giunto alla Lazio SVINCOLATO!

La lista sarebbe ancora lunga, non basterebbe un libro per raccontare tutti i mali procurati alla Lazio da questo gestore. Dall'allontanamento di Di Canio, di Pulici, di Bob Lovati, di Volfango Patarca; l'aver ripudiato il ritorno di Nesta, l'aver distrutto il settore giovanile; De Silvestri, Macheda, Faraoni... solo per citarne alcuni.

La strada dell'indifferenza verso questa persona oltre ad essere sbagliata nel principio, lo è anche nei fatti. Questo personaggio non merita la Lazio, non merita la sua tifoseria; ogni domenica con lui alla presidenza è una domenica buttata. In questa Lazio, di Lazio c'è davvero poco. La lazialità, lo stile Lazio, sono cose che non gli appartengono e non gli apparterranno mai. Tutto ciò che poteva rappresentare un'ideale, l'ideale dei padri fondatori, è stato cancellato, annientato.

La strada dell'indifferenza non ci porterà da nessuna parte. Indifferenti per cosa? Con quale obiettivo? Dove si spera di arrivare con questa presidenza? Una fortuita qualificazione alla champions league per poi dover assistere ai soliti teatrini in sede di campagna acquisti?

No, la lazialità non si baratta con un risultato. Questo soggetto va contestato a prescindere da qualsiasi risultato perché ci ha tolto la Lazio, la nostra Lazio.

CHI TACE ACCONSENTE, LOTITO VATTENE!

8 commenti:

  1. Semplicemente perfetto! Apprezzo molto la vostra maturità ed intelligenza, continuate su questa strada, noi meno giovani siamo con voi.
    Uno della vecchia guardia.

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  2. Grazie! I complimenti di uno della "vecchia guardia" per noi giovani laziali sono un grande onore. Tra noi giovani non sono rimasti in tanti "a na certa maniera", però teniamo duro. La repressione delle istituzioni e questi 7 anni di gestione hanno fatto terra bruciata, purtroppo.

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  3. Lotito resta con noi............

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  4. Lotito vi ha tolto dalla merda. Ricordate che stavate scomparendo e grazie a lui siete rinati. Siate riconoscenti almeno su questo. Odio eterno al calcio moderno

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  5. Se mi spiegassi in che modo ci ha tolto dalla merda, argomentando ovviamente, te ne sarei grato, visto che a me non risulta...

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  6. tutte cose già note a chi ragiona con la propria testa. il probblema sono i lazialoni che non vogliono vedere oltre il loro naso. LINO S.
    complimenti per il blog.

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  7. Forza lazio...... Quest'anno vinciamo il campionato!!!!!

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  8. loporco LO SANNO TUTTI CHE LA LAZIO E TUA PERCHÈ LA REGIONE LAZIO TI DOVEVA DEI SOLDI! ADESSO VATTENE PERCHÈ CON I SOLDI FATTI DALLA LAZIO TU HAI RADDIOPPIATO ANZI TRIPLICATO QUELLO CHE TI DOVEVANO! E ME FAI SCHIFO PER QUESTO!! #LIBERALALAZIO!

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